Il dado da cucina, pratico e comodo, è nato nel 1880 grazie a un ricercatore svizzero. Prodotto con cereali e semi oleosi, si impose come succedaneo dell’estratto di carne, al quale poteva essere mischiato per la preparazione del brodo.
Da sempre a forma di dado, tradizionalmente a base di carne (contiene poco più di 0,3 grammi di estratto di carne sul suo peso totale) da qualche tempo è commercializzato anche nella variante vegetale, dove l’estratto di carne non c’è, oppure sotto forma di granulato.
Oggi l’industria alimentare lo ha arricchito di nuovi ingredienti, non sempre salutari. Ad esempio è relativamente recente l’introduzione nei dadi e nei preparati per brodo del glutammato monosodico, come esaltatore di sapidità.
I dadi in commercio pesano circa 11 grammi e sono realizzati per il 50% da sale comune da cucina, 20% da grassi vegetali e animali di varia provenienza, 15% da glutammato monosodico e poi da acqua e
altre sostanze aromatizzanti.
elisabetta pajè per lifegate.it