La rivoluzione silenziosa di Muhammad Yunus

Qualcosa sta cambiando realmente nel mondo, se il Nobel per la pace quest’anno è stato assegnato a un banchiere che, andando contro tutte le leggi economiche, presta soldi ai poveri, soprattutto donne, senza richiedere garanzie, come normalmente fanno gli istituti di credito in tutto il mondo.
La sua iniziativa ha notevolmente migliorato le condizioni di vita di uno dei paesi più poveri del mondo, mettendo in atto una vera e propria rivoluzione economica, che ha trovato nelle donne del Bangladesh il principale attore sociale.

UNA STORIA CHE VALE LA PENA RACCONTARE
È nella natura delle cose che i piccoli movimenti creino grandi terremoti. E un piccolo terremoto è avvenuto quasi trent’anni fa nel momento in cui un gruppo di donne a reddito debole del Sud del Mondo hanno avuto la possibilità di poter contare su di un piccolo credito.

Così è nato nel 1977 in Bangladesh il microcredito, da un’intuizione illuminata di Muhammad Yunus, che ha dato vita alla Grameen Bank, una banca che presta soldi ai nullatenenti. Un’invenzione semplice, ma anche assolutamente rivoluzionaria nel campo degli aiuti allo sviluppo.

Muhammad Yunus Il progetto è nato osservando ciò che Yunus aveva attorno. All’epoca era professore universitario del Dipartimento di Economia all’Università di Chittagong. Svolgendo una ricerca si è reso conto che molte persone per lavorare contraevano debiti e che il guadagno del loro lavoro bastava appena a ripagare il debito fatto.

Così nacque l’idea del credito per i senza terra. Il primo esperimento fu quello prestare di tasca sua, a 42 donne, l’equivalente di una ventina di euro, senza fissare un tasso di interesse, né una data di restituzione.

Yunus cercò inutilmente di interessare le banche a un’istituzionalizzazione del suo gesto, creando un prestito per i più poveri, senza richiedere garanzie.
Per nulla scoraggiato diede il via al progetto sperimentale Grameen nel villaggio di Jobra. Nel giro di un paio di anni i suoi microprestiti riuscirono a cambiare la vita a oltre 500 clienti. Questo fatto lo spinse a continuare a fare pressioni sulla Banca centrale, di proprietà dello Stato, e sulle banche commerciali perché adottassero l’esperimento. E, finalmente, nel 1979 la Banca centrale decise di provare a gestire questo progetto nelle filiali di sette banche di Stato. Ogni espansione confermava l’efficacia del microcredito: nel 1983, il progetto Grameen aveva 59.000 clienti in 86 filiali. Yunus decise di lasciare l’università e di andare avanti da solo, costituendo la prima banca rurale, la Grameen Bank.

LA RIVINCITA DELLE DONNE
Yunus concede prestiti anche di pochi euro. Il cliente tipo della Grameen è una donna -sono donne il 94% dei clienti della banca- che non ha mai avuto rapporto con il denaro. Tenuta sotto pressione dall’ostilità dei parenti, la donna usa il prestito per acquistare un bene che possa dare subito una resa, ripagano il prestito in piccole rate settimanali fino a quando diventa autosufficiente. A quel punto, se vuole, può contrarre un altro prestito per una somma maggiore, ma nella maggioranza dei casi ha risolto il suo problema.

Nella maggior parte dei casi, vengono esclusi gli uomini e chi non è indigente. Yunus, infatti, ha scoperto che i prestiti alle donne, che tradizionalmente hanno minori opportunità economiche, portano maggiori benefici alle famiglie e che le donne sono più attente ai propri debiti.

La banca non fornisce un particolare addestramento per i propri clienti, perché secondo Yunus gli esseri umani possiedono un’abilità innata: la capacità di sopravvivere. Semplicemente dà la possibilità ai poveri di mettere in pratica le capacità che già possiedono. Per poter ottenere un prestito è sufficiente dimostrare di aver capito come funziona la Grameen e di portare avanti una serie di compiti personali come mandare a scuola i propri figli o non sprecare i soldi in una dote matrimoniale. Ma il più importante di questi impegni è quello di unirsi ad altri quattro clienti, nessuno dei quali può essere un familiare, per formare un “gruppo”: se una sola persona è inadempiente, tutto il gruppo è penalizzato. E malgrado la Grameen sia a disposizione delle persone più svantaggiate della società bengalese (mendicanti, analfabeti, vedove), riesce ugualmente a ottenere un tasso di restituzione dei prestiti del 98%.

La Grameen non solo presta denaro ai poveri ma è posseduta da questa stessa gente, che nel tempo è diventata azionista della banca.
Attualmente la Grameen Bank ha 1.084 filiali, dà lavoro a 12.500 persone, offre i suoi servizi in 37mila villaggi dove serve oltre 2.100.000 clienti.
Oggi la Grameen Bank non solo è la maggiore banca agricola del Bangladesh: è anche un modello per la Banca Mondiale, che ha cominciato ad avviare progetti simili a quelli della Grameen.