Turismo. N come naturismo = libertà

Nato in Germania, agli inizi dell’Ottocento, il naturismo, più conosciuto con il termine di nudismo, rappresenta un modo diverso di vivere il rapporto con la natura.

In Italia si è sviluppato in tre correnti principali: quella storica, generalmente contraria alla caccia e alla vivisezione, attenta alle conseguenze create dall’eccessiva industrializzazione, legata al mondo del naturale e del vegetarismo; quella ecologica, con caratteristiche simili, ma più interessata alle problematiche legate agli stili di vita, al consumismo e al deterioramento ambientale; infine quella nudista, che pone al centro delle proprie iniziative la nudità, nella convinzione che il pudore sia un ostacolo alla conoscenza di sé e di chi ci circonda.

Al contrario di altri paesi europei, in Italia non esiste una legge che regolamenti il nudismo. Possiamo quindi affermare che il naturismo non è espressamente vietato dalla Legge Italiana e, in particolare, non è reato nei luoghi di consuetudine.

Tuttavia sono sempre punibili gli atti osceni in luogo pubblico ed è forse per questo motivo che molti nudisti italiani preferiscono le spiagge estere.

Il turismo naturista può usufruire di strutture ben organizzate, oltre 800, sparse per il mondo, con club, spiagge, camping e alberghi ideali anche per accogliere le famiglie.

In Francia, a Cap d’Agde, sulla costa mediterranea, esiste una vera e propria città naturista, con stazione di polizia, ufficio postale, negozi, parrucchieri e supermercato…

In Inghilterra i naturisti possono rivolgersi direttamente a un tour operator che propone viaggi organizzati esclusivamente dedicati a loro.

In Italia, malgrado siano circa 50.000 le persone che lo praticano, sono ancora poche le strutture in grado di offrire un’ospitalità adeguata. Sono tuttavia in crescita le spiagge dove il nudismo è ben tollerato.

per lifegate.it / 2010